La Commissione Consultiva Centrale per il rilevamento del costo dei 56 materiali da costruzione, monitorati dal Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS) e riferiti alle dinamiche del secondo semestre 2021 rispetto alla media dell’anno 2020, si è riunita due volte negli ultimi giorni.
Dopo la prima riunione del 30 marzo scorso dalla quale, anche su segnalazione dell’Ance, erano emerse evidenti e forti discrasie nelle variazioni di prezzo riportate dai tre rilevatori (Provveditorati, Unioncamere e Istat), il MIMS in una successiva riunione tenutasi il 4 aprile u.s. ha provveduto a fare un’analisi più approfondita solo per alcuni materiali, che ha determinato la revisione delle variazioni di prezzo di bitume e sabbia.
Alla riunione hanno partecipato, oltre ai rappresentanti del MIMS e del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, anche i rappresentanti di Ance, Aiscat, Agenzia delle Entrate, Anas, Anci, Autostrade per l’Italia, Finco, Federcasa, Istat, ITACA, RFI, Unioncamere, UPI.
Le tabelle ministeriali inviate evidenziano incrementi percentuali nel secondo semestre 2021 rispetto alla media dell’anno 2020- calcolati come media dei dati forniti dai tre rilevatori, Provveditorati, Unioncamere e Istat – superiori all’8% per 54 dei 56 materiali oggetto della rilevazione (cfr. Allegato 1).
Su questi, il Ministero, ha, inoltre, calcolato le variazioni percentuali anche per gli anni 2003-2019 per tener conto dei diversi anni di offerta (cfr. Allegato 2).
Tuttavia, l’Ance, con riferimento agli aumenti di prezzo riferiti al secondo semestre 2021, ha evidenziato che per molti di essi la crescita delle quotazioni permane ancora su livelli di intensità molto inferiori rispetto alla realtà dei cantieri.
Ad esempio, tra i 26 materiali monitorati da Ance facenti parte dell’elenco dei 56 materiali identificati dal MIMS, ben 13 manifestano scostamenti superiori a circa il 20% tra le variazioni di prezzo proposte dal MIMS e i dati corrispondenti dell’Ance.
Inoltre, per alcuni materiali (ad esempio il bitume) emerge una netta disomogeneità tra i dati riportati dai tre enti rilevatori, distorcendo, pertanto, la variazione media del prezzo e allontanandola dalla reale dinamica di mercato. A tal riguardo, è stato richiesto un supplemento di indagine.
Pur avendo espresso Ance la contrarietà all’approvazione delle tabelle, queste sono state approvate a maggioranza dalla Commissione (voto favorevole di tutti gli altri rappresentanti della Commissione, compresa Finco) e verranno poste alla base del decreto relativo al caro materiali del 2° semestre 2021.
L’Ance, nonostante apprezzi lo sforzo del MIMS di far fronte agli evidenti limiti della metodologia finora adottata sul tema “caro prezzi”, ha, tuttavia, ribadito che tali modifiche non sono ancora a far emergere le reali tendenze del mercato e che occorre intervenire ulteriormente, pena il blocco dei cantieri.
Infine, ANCE sta mettendo in campo tutto quanto occorra per trovare una rapida soluzione al problema del caro prezzi, che sta mettendo in ginocchio le nostre imprese, a causa di opere che vanno in gara con prezzari irrealistici.